La difesa personale inizia dal comportamento quotidiano, con il porsi sempre in uno stato di attenzione verso gli altri e l’ambiente circostante, in piena consapevolezza dell’ambiente sociale in cui viviamo.
I ruoli dell’uomo e della donna sono diversi, così come diverso è il loro modo di pensare di agire e di comunicare. Occorre considerarlo.
L’uomo è da sempre cacciatore e sceglie la sua vittima con l’istinto del predatore, scegliendo consapevolmente vittime deboli. E’ essenziale imparare a non essere percepiti come facile preda.
Occorre essere in grado di non dar luogo a nessun fraintendimento verbale.
E’ indispensabile trattare gelidamente il molestatore, facendo sì che il linguaggio del corpo sia in completa sintonia con il rifiuto verbale. Non serve argomentare le motivazioni di un rifiuto, in questi casi “NO” è una frase completa.
In poche parole:
• Lo sguardo deve uccidere;
• La mimica facciale intimidire;
• La postura convincere;
• Le mani minacciare;
• La voce ordinare.
Inevitabilmente ci si troverà a fronteggiare gli effetti dell’adrenalina, e con essi la Paura. L’emissione di tale ormone è inevitabile, la paura ha la funzione positiva di segnalare uno stato di emergenza ed allarme, preparando la mente ed il corpo alla reazione che si manifesta come comportamento di attacco o di fuga.
Imparare a canalizzare gli effetti della paura attraverso un addestramento serio alla difesa personale consente di acquisire la capacità di mettere in pratica tutte le potenzialità che sono proprie di ogni donna, ponendola in condizione di fronteggiare una minaccia reale e poter, se necessario, combattere per preservare l’incolumità propria, di chi le è caro o di chi ingiustamente sta per essere sopraffatto.