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Cintura Nera V Dan

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26 maggio 2019……. anche questo traguardo l’abbiamo raggiunto,non sono il migliore sulla piazza,non mi ritengo un campione indiscusso ne tanto meno un maestro arrivato, cerco di mettere impegno in ciò che faccio e vedo di migliorare ogni giorno trasmettendo ai miei ragazzi quei valori che ormai sembrano persi e a quanto pare,impegno dedizione e continuo desiderio di migliorare confrontandosi da i giusti risultati,ecco allora che accetto volentieri di affrontare un’altra prova che supero con orgoglio,e mi viene consegnato il V Dan di Kickboxing.

Che cosa significa diventare cintura nera di un’arte marziale, al di là delle specificità tecniche di ogni disciplina?

Nell’immaginario collettivo, da sempre, “cintura nera” ha un significato forte: per i praticanti, per l’uomo della strada, per chi se ne intende e per chi non sa neppure che cosa siano le Arti Marziali, per tutti la cintura nera è sinonimo di forza, sicurezza, per qualcuno invidia, invincibilità.
Un praticante serio, che ha intenzione di entrare nella profondità (pratica e filosofica) di ciò che sta studiando, sa bene che così non è …

L’allievo che ottiene la cintura nera di primo grado è simile ad un neo-laureato: è di fronte ad un nuovo inizio, pronto per uno studio più avanzato. In fondo in tutte le strade della vita siamo sempre all’inizio, ci prepariamo ad andare avanti, perché quando cominciamo dal principio la nostra conoscenza aumenta. Il concetto è Zen allo stato puro, e nelle arti marziali si esprime nel sistema delle cinture colorate utilizzate per indicare il grado raggiunto, dalla cintura bianca del principiante a quella nera del maestro.Questa progressione riflette il fatto che agli antichi allievi di arti marziali si proibiva di lavare le cinture: perciò con gli anni diventavano sempre più scure per il sudore e la polvere. Ma una cintura nera non rimane nera. Dopo altri anni di uso, comincia a consumarsi ed a sfilacciarsi, ritornando al suo bianco originale, così come il maestro stesso, attraverso un apprendimento costante, si trova pronto a ricominciare di nuovo…L’elemento rotazionale dello yin e dello yan è sempre presente!! […]— Si-Hing

La gerarchia delle varie cinture (non tutte le arti marziali sono uguali però) differenzia i primi gradi (da bianca a marrone) identificandoli come “kyu” e i gradi successivi, dalla cintura nera in su, come “dan”.
Il kyu rappresenta un grado di scuola o di apprendimento, mentre il dan viene solitamente considerato come un grado di autoperfezionamento.

  • 6° kyucintura bianca = non si potrebbe considerare un grado, perché tutti quelli che iniziano a praticare indossano cinture bianche; vuole quindi rappresentare la base dalla quale partire e la volontà di apprendere, il colore dell’ingenuità e purezza del principiante
  • 5° kyucintura gialla = il colore del seme che deve germogliare, usato per rappresentare la pianta (ovvero l’allievo) che comincia a mettere le sue radici
  • 4° kyucintura arancione = il colore del fuoco, della forza che va ancora domata, usato per rappresentare il praticante che evolve, matura e si trasforma
  • 3° kyucintura verde = il colore della pianta che ha iniziato a germogliare; l’arte ha infatti ormai cominciato a svilupparsi nell’allievo che arriva a questo grado con un prima presa di coscienza di ciò che è e di ciò che fa
  • 2° kyucintura blu = il colore del cielo, dell’infinito, a rappresentare la continua crescita che non si arresta mai, che può non avere limiti
  • 1° kyucintura marrone = il colore della terra rappresenta le radici alle quali lo studente deve sempre rimanere attaccato con umiltà.

E poi si arriva al 1° dan, alla cintura nera dove il colore vuole rappresentare soprattutto la somma di tutti i colori precedenti, l’idea di non essere arrivati ad una cintura successiva alla marrone, bensì ad un livello che comprende tutte le tappe precedenti che adesso sono a disposizione del marzialista che le dovrà modellare, adattare, perfezionare.Una falsa credenza è quella di ritenere tutti coloro che indossano la cintura nera degli esperti, a prescindere dal grado e dall’abilità, dell’arte marziale che praticano, qualunque essa sia. In realtà il 1° dan è un vero e proprio principiante che ha acquisito le basi fondamentali, necessarie e sufficienti per cominciare lo studio dell’Arte.